La manifattura rappresenta da sempre un punto essenziale dell’economia molisana. Tra i mestieri che sono giunti a noi sfidando il tempo spiccano senz’altro le zampogne di Scapoli, il merletto a tombolo, i coltelli di Frosolone e le campane di Agnone.
Strumento musicale simbolo della civiltà pastorale, la zampogna trova posto nella tradizione del paese di Scapoli, che da tempo immemore, dopo aver salvato lo strumento dall’oblio ne esalta oggi l’utilizzo promuovendolo con mostre e festival ad essa dedicati.
Tra i più antichi centri di lavorazione del merletto a fuselli che la storia possa ricordare, sono da annoverare le Fiandre, tutt’ora rinomate per la lavorazione dei tessuti, e la città di Isernia che sin dal XV secolo porta avanti tale tradizione grazie soprattutto all’opera del Convento di Santa Maria delle Monache. L’attività da esso svolta ha consentito a tale tecnica di lavorazione di prendere piede sotto il Regno di Napoli e di fiorire fino agli inizi del ‘900, anni in cui molte delle donne isernine affollavano i vicoli della città, intrecciando pazientemente i fili sul cuscino d’appoggio (detto pallone) facendo del merletto a tombolo un elemento di socialità oltre che di arte.
L’arte della forgiatura, che affonda le sue radici nel VI secolo, ha permesso a Frosolone di sviluppare nel tempo un fiorente commercio incentrato sulla lavorazione dei metalli. In seguito al tentativo borbonico di convertire l’Italia meridionale in “distretto industriale”, il prestigio di Frosolone crebbe in misura maggiore, sopravvivendo sino ai giorni d’oggi, dimostrando come l’eccellenza nella produzione di forbici e coltelli abbia resistito alle mutevoli esigenze del mercato grazie alla qualità tramandata dall’esperienza di secoli di conoscenza dell’arte.
Da oltre mille anni l’arte della fusione delle campane fa di Agnone uno dei centri maggiormente conosciuti ed apprezzati per tale tipologia di manifattura. La più longeva tra le dinastie di fonditori – e l’unica ad essere sopravvissuta sino ai giorni nostri – è la Fonderia Marinelli, che dal secolo scorso può vantare l’effige dello Stemma Pontificio, privilegio concesso dal papa Pio XI in seguito alla fornitura di campane in bronzo ai più prestigiosi luoghi di culto della cristianità che la Fonderia ha perpetrato nell’arco della sua antica storia.
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